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Ingiusta detenzione, Stato versi 48mila euro a Jonella Ligresti

Sep 12, 2024 IDOPRESS

Oltre 48 mila euro,al netto delle

spese legali,è la somma riconosciuta per ingiusta detenzione a

Jonella Ligresti,la quale dopo aver trascorso tra il luglio

2013 e il luglio 2014 circa quattro mesi in carcere e otto ai

domiciliari,nel maggio 2021 si è vista annullare con decreto di

archiviazione la condanna di primo grado per l'inchiesta su

Fondiaria-Saidella procura di Torino.


Lo ha deciso la quinta Corte d'Appello di Milano a cui la

figlia del costruttore siciliano scomparso nel 2018,con il suo

avvocato,Lucio Lucia,aveva chiesto "la somma massina",ossia

più di 516 mila euro,a causa delle "gravissime conseguenze

personali,familiari e personali" dovute alla "privazione della

libertà" per 366 giorni complessivi,e al "clamore mediatico

della vicenda". In subordine la richiesta era di 246 mila euro.

I giudici,nel loro provvedimento,hanno convenuto che

"numerose" sono state "le conseguenze personali e familiari

patite": per 126 giorni,trovandosi in cella prima a Cagliari e

poi a Torino,è stata distante dal "luogo in cui risiedevano i

figli",situazione questa che ha "certamente inciso su di lei",

in quanto "percettrice" della loro "sofferenza".,soprattutto di

quella del secondogenito. Inoltre per "la prolungata restrizione

della libertà personale" sono sorti problemi psicologici e

ansia.

"Alla precaria situazione di salute psichica - prosegue

l'ordinanza - si aggiungeva la notevole rilevanza mediatica

che la vicenda (...) assunse in quegli anni" con "importanti

conseguenze professionali": dimissioni da ogni carica

societaria,strada 'sbarrata' in varie società e "carriera

compromessa" per otto anni,tanto quanto è durato il

procedimento.


"Una simile situazione personale e familiare" dovuta alla

detenzione "rende evidente e palese che l'indennizzo dovuto deve

essere adeguatamente personalizzato per risultare rispettoso di

quanto ingiustamente patito" . Ma l'iniziale somma di 97.079,23

euro,calcolata in base a una serie di parametri,è stata

dimezzata a 48.539,62 euro,in quanto la Corte ha ritenuto "la

sussistenza di una colpa lieve in capo" alla primogenita di

Salvatore Ligresti. "Colpa lieve" che,pur incidendo sulla sua

"entità" non ha impedito l'indennizzo,e che la difesa contesta

ritenendo non sia addebitabile alcuna responsabilità.


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