Entra nel vivo a New York il processo per l'assalto a Rushdie

Feb 11, 2025 IDOPRESS

Con le prime dichiarazioni

dell'accusa e della difesa è entrato nel vivo oggi il processo

al libanese-americano Hari Matar accusato dell'aggressione allo

scrittore Salman Rushdie. L'agguato sul palco di un festival

letterario nello Stato di New York fu "così repentino" che

Rushdie non riuscì a capacitarsi di quel che gli stava

succedendo e rimase seduto al suo posto mentre il suo assalitore

"infieriva su di lui a coltellate",ha detto oggi il procuratore

federale Jason Schmidt nelle prime battute del processo contro

il 27enne radicalizzato del New Jersey che si è dichiarato non

colpevole dei reati di tentato omicidio e assalto.


"Palestina Libera",ha detto a sua volta Matar entrando in

aula a Mayville,un piccolo villaggio un'ora a sud di Buffalo,

dove oggi per la prima volta si è confrontato con la giuria. Se

giudicato colpevole di entrambi i capi di imputazione il

giovane,che è nato in Libano,rischia fino a 32 anni di

prigione. Il processo dovrebbe durare tra una settimana e dieci

giorni. Tra i testimoni,lo stesso Rushdie,che nell'agguato ha

perso la vista da un occhio.


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