Il ritardo dell'arrivo di Threads in Italia e nel resto delle nazioni dell'Unione europea è stato principalmente dettato "dall'incertezza normativa", probabilmente per le rigide regole previste dal Digital Act.
Meta, insieme ad altri giganti della tecnologia come Microsoft e Apple, è "guardiano" della piattaforma ai sensi della legge a luglio, e pertanto obbligata a rispettare nuove norme relative al consenso degli utenti e alla protezione dei dati.
Non è chiaro per il momento se, per rispettare le più stringenti norme di Bruxelles, l'azienda abbia limitato qualche funzionalità di Threads che, in fase di iscrizione al servizio, prevede una condivisione dei dati con Instagram, da cui preleva le informazioni principali, come ad esempio la rete dei contatti.
Threads è dunque la nuova app, creata dal team di Instagram, per condividere aggiornamenti di testo e partecipare a conversazioni pubbliche, pensata come principal competitor di X, tanto da essere stata soprannominata in passato “Twitter killer”, e TikTok.
Si accede utilizzando l'account Instagram e i post possono contenere fino a 500 caratteri e includere collegamenti, foto e video fino a 5 minuti di durata.
Tuttavia, per rispettare le norme di Bruxelles, Meta potrebbe offrire agli utenti europei anche la possibilità di utilizzare Threads solo per accedere ai suoi contenuti, senza quindi un profilo che consenta loro di postare.
L'amministratore delegato di Meta, Mark Zuckerberg, ha dichiarato che Threads ha "poco meno di 100 milioni di utenti attivi mensilmente", ma prevede di raggiungerne fino a un miliardo in pochi anni. Il lancio nell'UE potrebbe comportare circa 40 milioni di utenti mensili aggiuntivi nel 2024, secondo gli analisti.
Mentre è in corso la sfida Zuckerberg / Musk, che ha rischiato persino di arrivare in Italia su un campo di combattimento reale, TikTok non resta certo a guardare.
Anche perché adesso è il monopolizzatore delle più grandi tendenze che nascono sui social, dettate dalla Generazione Z, e persino da utenti ancora più giovani che sempre meno scelgono il noioso Facebook e persino Twitter, secondo i dati del Pew Research Center. Difficile prevedere quanto saranno interessati a Threads sul quale però si sono riversate molte celebrità, la cui presenza sulla piattaforma potrebbe fare la differenza.
Quale strategia adotterà il nuovo social per arginare il dilagare di “fake news”? A partire dal 2024, e prima delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, Meta attiverà su Threads, la verifica dei post condivisi, che sarà sia automatizzata che gestita da controllori umani. Il capo di Instagram Adam Mosseri non ha rilasciato molte informazioni a riguardo, limitandosi a dire che Threads "abbinerà le valutazioni di verifica dei fatti da Facebook e Instagram a Threads", ma "il nostro obiettivo è che la verifica possa essere attuata direttamente sul social".
Meta ha poi confermato che i collaboratori potranno esaminare il contenuto che circola su Threads, mentre agli utenti verrà data la possibilità di aumentare, abbassare o mantenere il livello di visualizzazione dei contenuti ritenuti di bassa qualità, come accade su Facebook.
Attualmente, i fact-checker non possono ancora valutare i contenuti postati su Threads. Quando un post viene contrassegnato come falso o fuorviante sugli altri social del gruppo, le valutazioni vengono automaticamente trasferite anche su Threads.
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