Isocial sono in continua evoluzione. Un po' per natura e un po' perché il tentativo di governarli li costringe a cambiare. È il caso di WhatsApp che dall'11 aprile avvierà un processo di “maggiore interoperabilità”. Lo chiede l'Europa. Di cosa si tratta? La Ue spinge il social verso un cambiamento epocale, ovvero all'interno della app potremmo ricevere messaggi da altre applicazioni tra cui le concorrenti Telegram e Signal. In questo modo la piattaforma non sarà più “chiusa”, ma aperta a soggetti terzi. Sempre a partire dalla stessa data, WhatsApp farà scendere l'età minima per l'uso dell'applicazione in Europa: si passa da 16 a 13 anni.
Chi ha installato WatsApp dopo il 15 febbraio ha già accettato i nuovi termini mentre il resto degli utenti “acconsentiranno” con una notifica nei prossimi giorni. L'articolo 7 del Digital Markets Act, che regola i requisiti di interoperabilità, prevede la possibilità di scambiarsi messaggi, foto, messaggi vocali, video e altri file tra singoli individui. Entro due anni questo dovrà essere possibile anche nelle chat di gruppo ed entro quattro anni nelle chiamate vocali e video, singole e di gruppo.
Come trovare le nuove funzionalità? A partire dall'11 aprile WhatsApp renderà disponibile una voce nel menu delle impostazioni in cui sarà possibile attivare o disattivare la ricezione dei messaggi da “chat di terze parti”. Ovviamente, il processo di adeguamento potrebbe non essere immediato e richiedere fino a tre mesi di tempo.
A sua volta Meta farà richiesta alle “App”, terze, di supportare determinati requisiti di sicurezza. E per garantire maggiore privacy degli iscritti, ci saranno altre novità che riguarderanno gli utenti europei. Sono previsti infatti adeguamenti in linea con il nuovo accordo, “Eu-Us Data privacy framework” (entrato in vigore lo scorso luglio, ndr), per il trasferimento di informazioni personali tra Unione Europea e Usa.
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