Amos Gitai, con Shikun racconto il disastro di Israele

Jul 14, 2024 IDOPRESS

Un film squisitamente politico e

altrettanto allegorico questo Shikun che passa oggi a Focus

Mediterraneo del 70/o Taormina Film Festival. Un lungometraggio

in cui si anticipano gli attentati di Hamas del 7 ottobre e la

guerra ancora in corso,anche se nel film i palestinesi non sono

mai nominati.


Un esempio su tutti: 'Quanto tempo sarà necessario perché i

figli dicano ai padri di fermarsi? E chiedano loro perché hanno

permesso che venissero bombardati i villaggi?". Queste le

domande che un personaggio fa alla fine di Shikun. Ovvero le

stesse che Amos Gitai (padre ebreo tedesco,architetto del

Bauhaus e madre nata nella Palestina britannica di origine

russa) si pone da sempre in quanto critico dalla prima ora del

governo di Netanyahu definito: "un governo autoritario che vuole

distruggere il parlamento democratico".


"Questo è pericoloso e inquietante: non è una cosa da poco - ha

detto Gitai descrivendo l'attuale situazione in Israele - dove

l'unica democrazia parlamentare in Medio Oriente si trova in

un'evidente crisi esistenziale".


Presentato in anteprima mondiale alla scorsa Berlinale,il nuovo

lavoro del regista di Kippur e Free Zone prende le mosse dalla

celebre pièce teatrale Il rinoceronte di Eugène Ionesco,

portandoci nel Shikun,il palazzo fatiscente del titolo,con

lunghi bianchi corridoi dove s'incontrato persone di diverse

lingue,origini e generazioni. Alcuni di loro dopo un po' si

trasformano in rinoceronti,si omologano,altri resistono.


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