Spazio

Hollywood, produzioni in stallo, Studios senza soldi

Jun 24, 2024 IDOPRESS

Hollywood non è ancora

ripartita. Dopo gli scioperi di sceneggiatori e attori,che

hanno bloccato le produzioni per sei mesi nel 2023,il settore

registra la più drammatica contrazione degli ultimi 30 anni. Il

produttore Michele Greco tenta una spiegazione: "Girare a

Hollywood ormai è un salasso: tra le paghe della troupe e gli

affitti di materiali,macchinari,location e teatri,un giorno

di riprese a LA costa quasi il doppio che in Georgia",dice

questo romano di 55 anni,che da due decenni fa base a Los

Angeles.


La California offre 330 milioni di dollari all'anno di tax

credit: New York ne mette 700 e la Georgia non ha limite. Per

non parlare dei paesi stranieri,dal Regno Unito alla Nuova

Zelanda,dall'Ungheria al Canada,che offrono incentivi fiscali

vantaggiosi e stipendi molto più bassi per le troupe.


"Dopo mesi di stanca,ho cominciato una serie prodotta da

una Major - racconta sollevata Susie Mancini,39 anni,arrivata

da Milano nel 2007 e oggi scenografa con una candidatura agli

Emmy in tasca - Mi trovo a lavorare con gente che ha fatto una

decina di film da Oscar,che da mesi è senza impiego e deve

accettare paghe o mansioni ridotte''.


"Gli Studios hanno finito i soldi,devono tagliare e tagliare

- è la lettura di Greco - Hanno approfittato dello sciopero per

rescindere senza penale alcuni contratti onerosi e chiudere

progetti poco remunerativi. Se prima producevano 10 ora

producono 5". Nel 2024 usciranno 90 film,contro i 100 del 2023.


Le serie prodotte saranno circa 300,rispetto alle 481 del 2023

e alle 633 del 2022 (dati di Ampere Analysis). Ai conti in

rosso,contribuiscono anche la fuga degli spettatori dai cinema

(secondo le previsioni,gli incassi del 2024 in Nordamerica

saranno pari a 8 miliardi di dollari,- 10% sul 2023 e - 30% sul

2019) e il calo degli abbonamenti alle piattaforme dopo il picco

del lockdown.


"È cambiato tutto. Non si torna indietro. Le Major ormai

devono compiacere la Borsa più che produrre buon cinema",ne è

convinto Walter Volpatto,torinese,classe 1971,da 20 anni a

Hollywood. Ha firmato la color correction di film del calibro di

Star Wars: Gli ultimi Jedi,Dunkirk,Green Book e,recentemente,

Megalopolis di Francis Ford Coppola.


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