Tecnologia

Intelligenza artificiale e sensori tattili: nuova frontiera della robotica collaborativa

Apr 8, 2024

Il matematico statunitense Claude Shannon diceva "Immagino un momento in cui saremo per i robot ciò che i cani sono per gli umani e faccio il tifo per le macchine".

E lo studio pubblicato su Nature Machine Intelligence e coordinato dall’Istituto di Bio Robotica della Scuola Superiore Sant’Anna, apre nuovi scenari applicativi, dalla robotica medica all’industria 4.0, consentendo ai robot di assistere le persone nel modo più sicuro in ambito lavorativo e nelle azioni quotidiane.

Sensori tattili capaci di localizzare e rilevare la forza del contatto su una pelle artificiale. La definizione esatta è “robotica collaborativa”: sensori tattili in fibra ottica e intelligenza artificiale: “È una tecnologia abilitante chiave per l’interazione sicura tra robot, ambiente e persone”. Così la spiega Calogero Oddo, coordinatore dello studio, insieme a Mariangela Filosa, co-autrice. 

Lo studio è stato coordinato dall’ Istituto dio Bio Robotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con l’Istituto italiano di tecnologia e con le Università Sapienza e Campus Bio-Medico di Roma e la Ca’ Foscari di Venezia e con il centro di competenza ARTES 4.0 ( uno degli 8 Centri di Competenza ad alta specializzazione selezionati dal MiSE nell’ambito del Piano Nazionale Industria 4.0, con focus sulle tematiche della robotica avanzata e delle tecnologie digitali abilitanti collegate).

“In questo studio – commenta Edoardo Sinibaldi, ricercatore dell’Istituto Italiano di Tecnologia, che lo ha co-supervisionato dal punto di vista scientifico – abbiamo utilizzato l’integrazione tra intelligenza fisica e intelligenza artificiale.”

Il posizionamento dei sensori all’interno della pelle artificiale, infatti, si basa sull’intelligenza fisica: affinché “si parlino tra loro” tramite la pelle stessa, i sensori devono essere posizionati a una certa distanza e profondità, mentre l’interpretazione del segnale prodotto dai sensori impiega l’intelligenza artificiale. 

Questa tecnologia, che si inserisce nel quadro della robotica collaborativa, con scenari che investono la robotica medica, la robotica chirurgica, la robotica per l’assistenza personale, farà sì che i robot interagiscano con le persone e le possano assistere nel modo più sicuro nei compiti quotidiani. 

Un altro campo di attuazione è quello dell’industria 4.0: il robot potrà diventare un compagno del lavoratore e della lavoratrice permettendo di alleviare i compiti e la fatica fisica e riducendo l’incidenza degli infortuni sul lavoro.

“Migliorare la sicurezza sul lavoro, i risultati di una procedura chirurgica, la qualità di vita di persone che hanno l'esigenza di assistenza sono tra le nostre principali ambizioni – commenta Emiliano Schena, professore presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma. Il coinvolgimento con altre eccellenze italiane in questo progetto ha consentito di apportare un contributo rilevante alla messa in opera di attività che concorrono allo sviluppo di tecnologia finalizzata al bene della persona mettendo la scienza al servizio dell’essere umano.”

“Una collaborazione intensa e duratura tra gruppi di ricerca di eccellenza – dichiara Eduardo Palermo, ricercatore presso l’Università Sapienza di Roma, per un obiettivo sfidante. L’estensione della sensazione tattile su tutta la struttura dei robot permette di percepire l’interazione con le persone con una modalità nuova e potenziata, rendendo la macchina capace di adattare il suo comportamento all’ambiente circostante.”

Una collaborazione tutta italiana che declina la capacità delle nostre eccellenze di adattarsi alle innovazioni ed anzi di precorrerle.

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